Essere nato a 15 km dal luogo di nascita del più grande genio che l’umanità ha prodotto, è sempre stato un vanto, come del resto avere avuto in questa terra la culla del Rinascimento.
Adesso, in questo periodo storico di decadenza morale, culturale, intellettuale, economica, come potremmo rivedere la nostra società, perchè non abbiamo altra strada.
Come è possibile arrivare a suicidarsi per mancanza di denaro? Come mai popoli meno fortunati di noi, non sono mai arrivati a tanto? Forse da più in alto si cade e più ci si fa male?
O forse, è la nostra percezione, condizionata dai mezzi d’informazione?
Guardando i dati, fino al 2010, la metà del suicidi in Italia ha come motivazione la malattia (di cui 80% di origine psichica), nel 2008 per ragioni economiche ci sono stati 150 suicidi, 198 l’anno successivo, e 187 nel 2010, per il 2011 i dati ufficiali verranno forniti a maggio, per il 2012 dovremmo aspettare addirittura l’anno prossimo (ma non siamo nell’era digitale?), ma associazioni parlano di oltre 500 casi.
Sicuramente in Italia, c’è stata una generazione di egoisti, che ha accaparrato privilegi e scaricato sui propri figli debiti e difficoltà, anzi sui figli degli Italiani normali, perchè la classe dirigente ha pensato bene di salvaguardare i propri figli, inserendoli dove molti non avrebbero meritato.
I suicidi per crisi sono Uomini, con una media di 52 anni, hanno famiglia, e arrivano a tanto, non per la loro indigenza, ma per le responsabilità che sentono opprimenti verso mogli e soprattutto figli.
Il nostro ex Bel Paese, capace di dare natali a personaggi come Leonardo, per lungo tempo guida culturale dell’Europa e non solo, che ha intellettualmente contaminato il mondo conosciuto per secoli, eternamente esportatore di talenti, paese di poeti, santi e navigatori, paese delle 4A (non nei rating) alimentazione, abbigliamento, arredamento e automazione, l’Italia dei panorami, del sole, del patrimonio artistico, l’Italia del nord e sud, dei contrasti, del bellissimo e bruttissimo, del rinascimento e della decadenza.
Forse dovremmo tornare alla nostra cultura contadina, quella dell’unione nelle difficoltà, prendere spunto da quella generazione con la valigia di cartone, e ripassare i veri valori della vita, in fondo chi lo dice che senza Iphone e automobile, senza questa infernale corsa del topo a cui siamo costretti, non vivremmo meglio?
Signor Nessuno
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