Foto

Sogno quasi infranto di un piccolo Imprenditore

Sono stanco di fare il Don Chisciotte, sono stanco di non dormire la notte, sono stanco di risolvere i problemi, sono stanco!

Sarei nel pieno della mia maturità, andassi in politica sarei considerato un pivello, ma diciotto anni di partita iva si sentono, pesano.

Avevo un sogno, sfruttare la mia intelligenza, (beh si credo di averne, magari mi ricredo) per creare opportunità, lavoro, benessere.

Da dieci anni, ho l’onore di dare lavoro a mia sorella, da otto a mia cognata e via via a qualche altro ragazzo; solo per chi ha avuto nella vita questa  possibilità conosce l’orgoglio e il piacere ad assumere.

Ma in questo paese, chi vuol fare è destinato a soccombere, chi vuol fare attira invidie, chi vuol fare e vuol fare nelle regole, in maniera pulita, si trova di fronte un esercito composto da burocrati (pubblica amministrazione), da banditi (fornitori, clienti, colleghi), da ladri (politici), e dai talebani delle tasse (agenzie delle entrate).

L’equazione nel mondo è Impresa=Lavoro, in Italia invece è Impresa=Evasione.

Qual’è il modus operandi dei talebani delle tasse, hanno obiettivi di fatturato che provengono dai governi di turno, e secondo Voi è più facile andare a scovare l’evasore totale, e  la grande azienda che mette sede alle Cayman oppure il coglione di turno che prova a fare qualcosa per se stesso, per i suoi parenti, per la società in cui vive?

Scommetto che avete indovinato la risposta, e questo punto come si fa ad estorcere un po’ di denaro? Semplice una bella multa, il motivo è secondario, la si può presumere su tutto, basta un po’ di fantasia; per ricorrere bisogna versare il 50% delle sanzioni (primo incasso) oltre che il Professionista (altre spese); poi il ricorso magari in parte viene pure concesso allo spremuto, ma in seconda istanza meglio provare ad incassare dell’altro (secondo), no? poi c’è sempre la possibilità di un bel condono dove la vittima sacrificale può, versando un ulteriore percentuale (terzo),  mettere a tacere l’esosa agenzia per qualche giorno, l’alternativa è pagare la totalità della multa, spesso ingiusta, ma chi se frega.

Si perchè l’illuso che pensi che la persecuzione sia finita è destinato a ricredersi. Personalmente in società con un amico ho chiuso un’attività in perdita nel gennaio del 2002, eravamo giovani e ci impegnammo negli anni a venire a saldare i debiti con i fornitori, con le banche. Sono passati dieci anni e il caso reale che sopra ho descritto è figlio di un’analisi del magazzino dopo 3 anni dalla chiusura.

Purtroppo chi vuol fare ha tanti altri nemici, oltre alle persecuzioni dell’agenzie delle entrate, ci sono i banditi, che siano concorrenti, che sia fornitori o che sia clienti, cambia poco, i furbi e i disonesti si avvalgono di una giustizia inesistente e infinitamente lenta. Prefesco evitare ogni commento alla burocrazia o alla politica.

Poi mentre ti arriva l’ennesima lettera dell’Agenzia delle Entrate, ti chiama un agente che con te da diversi anni, che ha avuto problemi gravi di salute, tutto felice, perchè un cliente, uno dei pochi che paga con regolarità,  è entusiasta del nostro lavoro, allora metti in un agolo l’amarezza e provi ancora, nonostante tutto, a sognare.

Signor Nessuno

 

 

 

 

Descrizione Daniele Ielli

La comunicazione digitale è il mio lavoro, nonostante non sia nativo digitale, 45 all'anagrafe, (troppo) piccolo imprenditore, marito (da 21 anni) e padre (da 16), lavoro 1/2 giornata da molti anni (12 ore), cerco di fare del mio meglio per lasciare un mondo migliore.

Scrivi un commento

*