Alzi la mano chi non si è mai posto la domanda: “se avessi oggi vent’anni?”
La società è cambiata veramente tanto in questi ultimi vent’anni, chi vi scrive ha da qualche anno passato i quaranta ed un figlio di quindici.
Tra le cose positive oggi c’è la tecnologia; c’è internet che ha cambiato e sta cambiandola società quanto televisione, automobili e telefono; c’è la possibilità di girare il mondo a costi non proibitivi, e poi si vive molto di più, l’età media della dipartita si sta alzando piuttosto velocemente.
Tra gli aspetti negativi sicuramente al primo posto, le possibilità di trovare un lavoro classico ben retribuito sono di molto inferiori, quest’aspetto si ripercuote sulle aspettative di qualità della vita. Dal momento che dal tardo medioevo la tendenza era opposta, ovvero le generazioni future avevano maggiori opportunità lavorative, quindi una qualità della vita migliore della generazione precedente, ci troviamo piuttosto spiazzati.
Se avessi oggi vent’anni, farei sicuramente un’esperienza lavorativa all’estero, magari in un paese di lingua Inglese, i benifici di questa scelta sono triplici, primo l’esperienza in se stessa, secondo la lingua, terzo e non ultimo tra un candidato che è stato un anno disoccupato o a fare il precario nella sua città e chi ha fatto una scelta del genere voi chi pensate preferiscono?
Se avessi oggi vent’anni, oltre alla scuola classica, affiancherei studi, stage, tirocini nel settore che più mi piace, che ho scelto come futuro lavoro.
Se avessi oggi vent’anni non punterei tutte le mie carte su un lavoro classico, ma cercherei di avere passioni, più di una, le coltiverei e magari penserei il modo di “costruirmi” un lavoro.
Devo ammettere che se avessi oggi vent’anni avrei le esperienze di vita e di lavoro dei soli primi vent’anni di vita, ma avrei il mondo in tasca, un gigantesco entusiasmo e una energia che oggi mi sogno, e tanta tanta fame di vita!
“Avrò segnato undici volte canestri vincenti sulla sirena, e altre diciassette volte a meno di dieci secondi dalla fine, ma nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri. Ho perso quasi trecento partite. Ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo ed ho sbagliato. Nella vita ho fallito molte volte, ed è per questo che alla fine ho vinto tutto” (Michal Jordan)
A tutti i ragazzi che hanno oggi vent’anni e a tutti i genitori che presto avrenno figli di vent’anni consiglio vivamente di leggere “Padre Ricco Padre Povero” di Robert T. Kiyosaki
Ciao, io di anni ne ho quasi trenta, un lavoro molto precario, in una citta che non la mia, il futuro lo vedo grigio, molto grigio. Sto valutando con la lei di andare all’estero, ma e’ titubante, dove si cresce ci si sente piu’ sicuri. Anch’Io sono tutt’altro che sicuro, ho un po’ paura sia per la lingua, sia per le abitudini. MJ ha vinto tutto perché era il più bravo, per noi comuni mortali la vita e’ un più difficile!